AI e ROI: come il CFO può trasformare una spesa in vantaggio competitivo
AI e ROI: come il CFO può trasformare una spesa in vantaggio competitivo

AI e ROI: come il CFO può trasformare una spesa in vantaggio competitivo

Autore: Dino De Luca

Nel cuore di ogni decisione strategica, quando il CIO propone un progetto basato sull’Intelligenza Artificiale per ottimizzare la supply chain o migliorare l’efficienza operativa, l’attenzione si sposta inevitabilmente sul CFO. La domanda implicita è sempre la stessa: “Possiamo permettercelo?”, ma quella giusta è un’altra: “Ne vale davvero la pena?”.

Non si tratta solo di budget, ma di capire se l’AI è soltanto una moda tecnologica o una leva concreta per generare valore. In quel momento, il ruolo del CFO cambia: non più solo custode del budget, ma anche garante della sostenibilità e della visione.
E allora la vera domanda diventa: l’Intelligenza Artificiale è un investimento strategico o una spesa difficile da giustificare?

Il ruolo del CFO nella trasformazione AI

Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale ha superato lo status di semplice buzzword, affermandosi come leva strategica per la competitività aziendale.
Tuttavia, per chi è responsabile di bilanci, investimenti e sostenibilità economica, l’adozione dell’AI non può essere guidata dall’entusiasmo tecnologico, ma deve basarsi su analisi rigorose di ritorni attesi, rischi e impatti sul business.
Il CFO, in questo contesto, assume un ruolo chiave con diverse sfaccettature:

  • valutatore economico dei progetti AI, con focus su ROI e sostenibilità;
  • promotore della cultura del dato, per garantire misurabilità e accountability;
  • partner strategico di CIO, COO e CEO nella definizione delle roadmap;
  • custode dell’etica e della compliance, in linea con normative come GDPR e AI Act.

Come valutare un progetto AI: la check-list del CFO

Non tutti i progetti AI generano valore reale. Per distinguere tra iniziative strategiche e sperimentazioni costose ma sterili, è utile adottare un approccio strutturato che comprenda:

  • Obiettivi chiari e misurabili: qual è il problema che vogliamo risolvere? Quali KPI vogliamo migliorare?
  • Business case solido: è stata effettuata un’analisi costi-benefici completa e realistica? Quali sono gli scenari di ritorno sull’investimento?
  • Governance e ownership: chi guida il progetto? IT, business o entrambi? Come viene gestita la qualità dei dati?
  • Scalabilità e replicabilità: il progetto è estendibile ad altri reparti o mercati? È sostenibile nel tempo?
  • Allineamento strategico: l’AI supporta gli obiettivi di medio-lungo termine dell’azienda?
  • Gestione del Rischio: quali sono i rischi tecnologici? E quelli normativi (compliance GDPR e AI Act)?

Costi vs benefici: il bilancio dell’AI

Struttura dei costi AI

Passando dunque ai numeri, l’adozione dell’AI comporta una serie di costi, alcuni evidenti, altri decisamente meno immediati. È fondamentale considerarli tutti per poter costruire un business case realistico: molti progetti infatti falliscono non per limiti tecnologici, ma per sottovalutazione dei costi organizzativi e culturali.

Secondo il tipico schema, anche i costi dell'AI si dividono in tre categorie principali:

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Benefici misurabili

Dopo aver definito obiettivi, criteri di valutazione e costi, arriva il momento decisivo: misurare i risultati. È qui che l’Intelligenza Artificiale dimostra se è davvero un investimento strategico o solo una sperimentazione costosa. I progetti AI di successo non si limitano a promettere efficienza: la generano, la quantificano e la rendono scalabile.

I benefici concreti dell’AI si manifestano in tre aree fondamentali, tutte direttamente collegate agli indicatori chiave di performance che interessano CFO, CIO e CEO: efficienza operativa, ottimizzazione dei costi e crescita dei ricavi. Vediamoli nel dettaglio nella seguente infografica.

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Use cases AI ad alto ROI: la nostra top 5

Una delle domande più frequenti riguarda quali progetti di Intelligenza Artificiale siano in grado di garantire un ritorno misurabile e in tempi ragionevoli. In un contesto in cui ogni investimento tecnologico deve dimostrare impatto sul business, è fondamentale infatti concentrarsi su iniziative che abbiano già dimostrato efficacia sul campo.

Basandoci su implementazioni reali condotte negli ultimi mesi in diversi settori, abbiamo selezionato cinque use case di Intelligenza Artificiale che si sono distinti per rapidità di implementazione, scalabilità e soprattutto ROI elevato. Questi progetti rappresentano un punto di partenza solido per chi vuole trasformare l’AI da sperimentazione a leva concreta di efficienza, risparmio e crescita.

Customer Service intelligente

Un’azienda del settore B2C con un volume elevato di richieste post-vendita ha implementato un sistema di chatbot e supporto automatizzato per gestire le interazioni di primo livello con i clienti. L’obiettivo era duplice: ridurre i costi operativi del customer service e migliorare la qualità dell’esperienza utente.

L’adozione della tecnologia ha permesso di automatizzare una parte significativa delle interazioni, con una riduzione dei costi operativi stimata tra il 30% e il 40%, proporzionale al volume di richieste gestite. In parallelo, si è registrato un miglioramento nella customer experience, grazie a tempi di risposta più rapidi e maggiore disponibilità del servizio.

- Investimento tipico: €75.000-120.000
- Saving annuo: a partire da €150.000 (su un team di 8-10 persone)
- ROI: 200-300% in 18 mesi

Knowlege Base AI-powered

In risposta alla crescente complessità nella gestione e condivisione delle informazioni interne, un’organizzazione ha avviato un progetto per la creazione di una Knowledge Base centralizzata, con l’obiettivo di migliorare l’accesso alla conoscenza aziendale e ridurre la dipendenza da figure chiave.

L’iniziativa ha portato a una riduzione del 30-50% del tempo medio di ricerca da parte dei team operativi e del customer service, grazie a una struttura più organizzata e facilmente interrogabile. L’integrazione con modelli di Intelligenza Artificiale – come i sistemi di Retrieval-Augmented Generation (RAG) – ha ulteriormente migliorato la qualità delle risposte, favorendo una diffusione più efficace e trasversale del know-how interno.

- Investimento tipico: €50.000-200.000
-Saving annuo: €150.000-500.000
-ROI: 200-400% in 12-15 mesi

Manutenzione predittiva negli impianti

Un’azienda manifatturiera ha introdotto un sistema di manutenzione predittiva basato su Intelligenza Artificiale per anticipare i guasti e ottimizzare la gestione degli impianti. L’obiettivo era ridurre i costi di manutenzione non pianificata e aumentare la continuità operativa.

Grazie all’analisi avanzata dei dati provenienti da sensori e sistemi di monitoraggio, il modello AI ha permesso di identificare anomalie prima che si trasformassero in fermi macchina, con un impatto diretto sul conto economico. I risultati ottenuti includono una riduzione dei costi di manutenzione del 25% e un aumento dell’efficienza produttiva del 15%.

- Investimento tipico: €200.000-400.000
- Saving annuo: €350.000-800.000
- ROI: 150-300% in 18-24 mesi

 

Demand Forecast e ottimizzazione della Supply Chain

Un’importante azienda retail ha implementato un sistema di previsione della domanda basato su Intelligenza Artificiale per migliorare l’accuratezza delle stime di vendita e ottimizzare la gestione della supply chain. L’obiettivo era ridurre gli sprechi, migliorare la pianificazione produttiva e ottimizzare il capitale circolante.

Grazie a una maggiore precisione nelle previsioni, con un miglioramento stimato tra il 10% e il 20%, l’azienda ha potuto ridurre le scorte senza compromettere il livello di servizio, evitando situazioni di overstock o rottura di stock. Questo ha avuto un impatto diretto su produzione, logistica e cash flow.

- Investimento tipico: €150.000-300.000
-
Saving annuo: €400.000-800.000
- ROI: 200-500% in 12-18 mesi

 

Controllo qualità visivo con AI

Per migliorare la precisione e la coerenza nei processi di ispezione, un’azienda manifatturiera ha adottato un sistema di computer vision basato su Intelligenza Artificiale per il controllo qualità su linee produttive complesse. L’obiettivo era ridurre gli scarti, aumentare la rilevazione dei difetti e garantire una maggiore tracciabilità.

Grazie alla capacità dell’AI di rilevare dettagli non facilmente visibili all’occhio umano, il sistema ha portato a una riduzione degli scarti fino al 40%, migliorando al contempo la velocità e l’affidabilità delle ispezioni. Questo ha avuto un impatto diretto sulla produttività e sulla customer satisfaction, grazie a una maggiore uniformità del prodotto e a una riduzione degli errori.

- Investimento tipico: €200.000-400.000
- Saving annuo: €500.000-1.000.000
- ROI: 250-600% in 12-18 mesi

 

L’AI non aspetta: il futuro si gioca adesso

Dalla nostra esperienza sul campo, emerge con chiarezza un dato: le aziende che stanno investendo oggi in Intelligenza Artificiale non stanno semplicemente adottando una nuova tecnologia, ma stanno costruendo un vantaggio competitivo strutturale.

I numeri lo confermano: le organizzazioni AI-first crescono fino a 3 volte più velocemente e il divario competitivo si amplia trimestre dopo trimestre.

In questo scenario, l’AI non è più un’opzione da valutare, ma una necessità strategica. Come ogni investimento ad alto impatto, richiede visione, metodo e governance, e un partner esperto come Impresoft 4ward può aiutarti a:

  • identificare gli use case più promettenti per la tua azienda;
  • costruire business case solidi;
  • implementare soluzioni AI scalabili e misurabili;
  • monitorare il ROI nel tempo;
  • creare l’awareness e gestire il cambiamento che l’AI porta con sé sia nel management che nel personale dell’azienda.

Insieme possiamo trasformare l’AI da costo a leva di crescita, con benefici concreti, misurabili e duraturi perché, nel nuovo paradigma competitivo, non è più una questione di se investire in Intelligenza Artificiale, ma di quando e come farlo per non restare indietro.

Dino De Luca

Dino De Luca

Da oltre 25 anni si occupa di soluzioni digitali integrando tecnologia, business e trasformazione organizzativa. La sua esperienza spazia dalle multinazionali alle startup, focalizzandosi, negli ultimi 4 anni, sull'AI. Oggi guida il business development per l' Intelligenza Artificiale in Impresoft 4ward.